Dottore , mi fa male dappertutto. Parliamo di Fibromialgia .
La fibromialgia è una malattia subdola e invisibile che colpisce soprattutto le donne. Esiste un nesso con celiachia e alimentazione?
La fibromialgia cronica e reumatica è una problematica che provoca dolore muscolare e alle ossa, anche contemporaneamente, e colpisce in particolare gambe, schiena e legamenti delle braccia. Nonostante possa essere facilmente confusa con semplici dolori di origine muscolare, la natura di questa malattia è ben più diffusa e soprattutto può portare effetti invalidanti causati appunto dal dolore cronico e da punti di pressione particolarmente fastidiosi.
Oltre però ai dolori muscolari e alle ossa, la fibromialgia può portare:
- Affaticamento
- Mal di testa e dolore al viso
- Disturbi del sonno
- Sbalzi d’umore
- Colon irritabile e disturbi gastrointestinali
- Rigidità
- Acufeni, ovvero spasmi a livello del timpano che causano fischi o vibrazioni
- Formicolii
- Disturbi urinari
- Dismenorrea
- Alterazione del senso dell’equilibrio
- Tachicardia
- Difficoltà nella concentrazione
- Alterazioni della temperatura corporea.
La causa di questa malattia sta in un’alterazione a livello dei neurotrasmettitori che portano ad un’errata interpretazione degli stimoli dolorosi. Per la diagnosi viene effettuato prima un esame fisico completo del paziente, una successiva valutazione manuale dei tender points (ovvero dei punti particolarmente dolenti) e infine viene analizzata la storia clinica.
La fibromialgia si stima colpisca, solo in Italia, ben due milioni di persone, di cui il 90% di sesso femminile, in particolare giovani donne.
Fibromialgia, celiachia e intolleranze alimentari: esiste un collegamento?
Le ricerche degli ultimi anni hanno evidenziato come potrebbe esistere un nesso tra la fibromialgia e alcune patologie, quali celiachia ed intolleranze alimentari. In particolare si è notato come pazienti affette da questa malattia cronica, una volta ridotto o eliminato per un certo periodo il consumo di alimenti contenenti glutine, abbiano notato un miglioramento della loro condizione.
A questo fenomeno esiste però una spiegazione scientifica, in quanto le gliadine contenute nel glutine possono facilmente innescare situazioni infiammatorie, così come le proteine presenti nel latte vaccino. Di conseguenza un soggetto celiaco affetto da fibromialgia, grazie alla dieta a cui lo stesso è costretto, riuscirà a gestire meglio questa condizione, rispetto a uno che segue un’alimentazione completa di tutti i nutrienti, glutine compreso.
Pare inoltre che una corretta alimentazione, bilanciata, ricca di nutrienti, possa migliorare notevolmente le condizioni dei pazienti. Consumo di frutta e verdura, alimenti naturali e freschi, pare aiutino a contrastare la fibromialgia. Anche un eccesso di zuccheri potrebbe portare a un’evoluzione in negativo della fibromialgia, in quanto entrando direttamente nel sangue, ove le quantità risultino ingenti, provocherà un innalzamento dei livelli infiammatori.
Diagnosi difficile
In conclusione si può affermare che facendo attenzione all’alimentazione è possibile contrastare o comunque limitare gli effetti della fibromialgia sull’organismo. La Fibromialgia o Sindrome FibroMialgica (SFM ) fa riferimento ad uno stato di forte dolore muscoloscheletrico generalizzato , che persiste da almeno 3 mesi , diffuso a tutto il corpo ma con caratteristici punti dolenti alla pressione. E’ associata a svariati sintomi quali affaticamento , perdita della concentrazione , disturbi del sonno e dell’umore, cefalea, colon e vescica irritabili e molti altri . Il dolore è spesso ciclico , descritto come bruciore, tensione, rigidità e può essere stimolato dal freddo, dai cambiamenti di clima , dallo stress ambientale , fisico e psicologico.
La diagnosi per i circa 1.5 – 2 milioni di Italiani che ne sono colpiti, è spesso tardiva sia perché i sintomi sono riferibili a svariate patologie che devono essere man mano escluse , sia perché non sono disponibili esami specifici e differenziali , condivisi da tutti . La diagnosi avviene principalmente alla visita clinica con una scala di punteggio dei sintomi. Non sono noti con certezza i meccanismi alla base della fibromialgia ma è accertata la riduzione della soglia del dolore, a causa della eccessiva percezione degli stimoli a livello del sistema nervoso centrale ,con alterazione di numerosi neurotrasmettitori e del sistema psico- neuro-endocrino. Quest’ultimo spiega la grande varietà di sintomi e il coinvolgimento di tanti specialisti diversi, i reumatologi in primo luogo ma anche neurologi, psichiatri, algologi, fisiatri.
La terapia farmacologica è solo sintomatica con uso di miorilassanti e di antidepressivi per migliorare i livelli di serotonina . Nei centri specializzati si attua un protocollo di trattamento che comprende la terapia antalgica , la riabilitazione con appositi esercizi , anche in piscina calda , la psicoterapia, oltre a sostanze e strumenti della medicina complementare. Un valido aiuto può venire anche da una salutare e corretta alimentazione , povera di zuccheri e grassi, e che rispetti le intolleranze alimentari individuali . Lo scopo è evitare o ridurre l’infiammazione da cibo , essendo noto come l’infiammazione generalizzata può essere particolarmente coinvolta nel dolore a livello dell’apparato muscolo scheletrico.
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