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Riaperte scuole e mense, riguardo per i celiaci

Qualche informazione di base sulla celiachia

IRiaperte scuole e mense, riguardo per i celiaci- n questo articolo parliamo nuovamente di quella che non solo è la più grave delle reazioni avverse da cibo, la celiachia, ma che è anche quella che richiede in modo assoluto la totale aderenza ad una alimentazione senza glutine per tutta la vita.  Almeno per quanto la scienza ci dice sino ad oggi.

Questa problematica è definita come una malattia autoimmune che si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti (maggiormente le donne), in seguito all’assunzione del glutine,  un complesso proteico presente nel frumento e in molti altri cereali come farro, orzo, segale, kamut e avena, che provoca sintomi diversi da soggetto a soggetto, a volte non facilmente individuabili, sia a livello intestinale (come dolore e gonfiore, diarrea o stipsi) sia a livello sistemico (come dolore articolare,dermatiti, affaticabilità, anemia e malnutrizione) a causa del danneggiamento dei villi intestinali provocato dalla malattia.

Per una informazione più completa consigliamo la lettura di questo articolo

In Italia sempre più diagnosi di celiachia

In Italia sono censiti ufficialmente 172.197 celiaci di cui il 48% al Nord – nella sola Lombardia 30.541 persone – il 22% al Centro, il 30% tra Sud e Isole. Sono dati governativi ufficiali aggiornati al 2014 e quindi sicuramente non rispecchiano i numeri attuali, anche perché si riscontrano sempre più casi in ogni fascia d’età, dai bambini sino ai soggetti in età matura che non erano, o a cui non era stata diagnosticata precedentemente la patologia.

Oggi infatti la malattia celiaca viene individuata sempre più frequentemente grazie alla maggior consapevolezza della sua esistenza, sia nella classe medica che nelle famiglie. Non possiamo certo dire “mal comune mezzo gaudio”, però è anche vero che dai numeri in grande crescita (sostenuti anche dai pazienti affetti da gluten sensitivity che è ben diversa dalla celiachia, ma che beneficia comunque dalla riduzione/ astensione dal glutine) è nata una offerta vastissima di prodotti senza glutine.

Infatti, ci sono molti brand che rispondono accuratamente alle esigenze dei consumatori, offrendo un’ampia gamma di prodotti per celiaci, preparati con materie prima di elevata qualità, che consentono di evitare il glutine ma senza rinunciare al gusto. Tra prodotti secchi, freschi, appena preparati e confezionati, di certo non manca proprio nulla.

Ma quanti prodotti gluten-free offre il mercato!

Abbiamo a disposizione sia semi, sfarinati, pasta in molti formati di cereali o di pseudocereali (riso, mais, grano saraceno, amaranto, miglio, quinoa, sorgo, teff etc. ) o di patate, alimenti per loro natura senza glutine, con cui cucinare a casa ogni genere di piatto, sia preparazioni pronte artigianali o industriali, e alimenti trasformati con un contenuto residuo di glutine non superiore ai 20 ppm (20 mg/kg).

Mentre sino a pochi anni fa erano pochi e reperibili solo in farmacia o in negozi specializzati, ora non c’è punto vendita della grande distribuzione che non offra una scelta vastissima. Come orientarsi nella scelta, non tenendo conto solo che i prodotti siano senza glutine ma anche che presentino ingredienti salutari in senso più ampio, sarà oggetto di un prossimo articolo.

Seguire una dieta senza glutine oggi, richiede quindi solo un po’ di pazienza iniziale per imparare a conoscere i prodotti, un po’ di attenzione e qualche suggerimento da parte di chi ci è già passato, per salvaguardare salute gusto e… portafoglio.

La celiachia è riconosciuta come malattia sociale dallo Stato, che non solo contribuisce con un rimborso degli alimenti senza glutine per uso domestico, ma ha anche imposto norme precise per quanto riguarda le mense pubbliche o private, scolastiche, aziendali, di residenze assistite, ospedaliere etc. e ha stanziato fondi anche per l’educazione del personale scolastico.

Un adolescente con celiachia in casa???!!!

La dieta senza glutine può essere però di gestione un po’ più difficoltosa nell’adolescente, soprattutto se è di recente individuazione ed è asintomatico e quindi non viene riportato costantemente alla percezione fisica della sua patologia. Distrazione, insofferenza, ribellione, falsa sensazione di salute portano a quella che troverete definita come una ridotta compliance (termine medico molto usato e che significa semplicemente adesione, ottemperanza) con abbandono o saltuarietà dell’uso di alimenti aglutinati.

L’adolescente con celiachia dovrà essere aiutato certamente dalla famiglia che farà una paziente opera di continuo convincimento e dalla scuola che può fare e deve fare molto non solo offrendo pasti specifici ma fornendo supporto. Ma chi veramente entra in gioco sono gli amici, il vero gruppo di riferimento presente in tutte le occasioni fuori casa e dove il rischio aumenta per ovvi motivi di possibilità di scelta o di imbarazzo nel mettere sempre avanti la propria problematica.

Si può far capire che non c’è proprio niente da nascondere o di cui vergognarsi, è semplicemente una condizione che può capitare a chiunque, in qualsiasi momento della vita e che ha bisogno semplicemente di una alimentazione controllata. Di certo aiuta il fatto che si parli così tanto di intolleranze alimentari, che ci siano pubblicità di prodotti senza glutine in televisione e sulle riviste.

E aiuterebbe ancora di più se ci fossero sui giornalini (ma si chiamano ancora così?), sui video giochi, sui social, su tutto ciò che fa parte del loro mondo. Chissà, le strade del marketing sono infinite!

E se è un bambino?

Gli esperti e le famiglie sono concordi nel dire che i bambini sono molto più ricettivi degli adolescenti, si fanno molti meno problemi ed accettano con più facilità la loro dieta “speciale”. Certamente, difficoltà ce ne possono essere, soprattutto nelle occasioni di festa o nelle gite, ma superabili con la collaborazione con gli altri genitori e con gli insegnanti e dando valore con il bambino alla fiducia che i genitori ripongono in lui e nella sua capacità di badare a se stesso.

Pare che non ci siano problemi grossi per quanto riguarda le mense scolastiche, le norme sono chiare e sia i dirigenti scolastici che le aziende appaltatrici di pasti sarebbero non solo irresponsabili ma anche folli nel disattenderle. Certo che un controllo stretto da parte dei genitori non guasta mai, e non solo per l’aspetto gluten-free.

Concludo con un suggerimento che ho trovato in rete in un gruppo di genitori riguardo alle merendine che in alcune scuole pare si possano portare da casa: una mamma (o di un papà?!) con la dymo mette l’etichetta senza glutine. Troppa ansia? O saggia precauzione dovuta alla celiachia? #isolaceliaca

 

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