Celiachia: se accade durante lo svezzamento?

Esistono campanelli d’allarme che potrebbero far pensare alla celiachia sin dall’introduzione del glutine durante lo svezzamento. Ma come fare per riconoscerla?

La celiachia è una malattia autoimmune con base genetica, che porta ad un’intolleranza permanente al glutine. Questa condizione costringe all’eliminazione dalla propria dieta per tutta la vita, di tutti gli alimenti contenenti questo complesso proteico, unica maniera per risolvere il problema e tornare a stare bene.

In alcuni casi la celiachia può manifestarsi sin dai primissimi anni di vita dei bambini, presentando sintomi più o meno evidenti e associabili a questa patologia. Dai quelli classici di malassorbimento fino a manifestazioni extraintestinali, questo problema può presentarsi sin dai primissimi mesi dopo l’introduzione di glutine nella dieta del bambino. Ma quali sono i possibili campanelli d’allarme e qual è l’iter corretto per la diagnosi in bambini così piccoli?

Sintomi della celiachia che potrebbero manifestarsi durante lo svezzamento

Riuscire ad avere una diagnosi precoce e, di conseguenza, modificare la dieta perché il bambino mantenga un tenore di vita sereno e privo di problemi, rappresenta un elemento chiave verso la risoluzione delle problematiche antecedenti la scoperta di questa malattia.

I principali sintomi ai quali prestare attenzione e che, ove presenti, possono rappresentare un campanello d’allarme, includono:

  • Arresto della crescita, o netto rallentamento della stessa
  • Scarso sviluppo del tono muscolare
  • Eccessivo dimagrimento in tempi ridotti
  • Nervosismo eccessivo e ingiustificato
  • Apatia e sonnolenza
  • Dissenteria e vomito
  • Intestino irregolare con periodi di stitichezza alternati a diarrea cronica
  • Feci non formate, maleodoranti e talvolta molto chiare
  • Anemia
  • Dermatite erpetiforme
  • Inappetenza
  • Gastrite
  • Gonfiore addominale e flatulenza

La presenza di uno o più di questi sintomi, nonché un netto cambiamento nelle abitudini del bambino a seguito dell’introduzione di glutine nella dieta, dovrebbero rappresentare un fattore da non trascurare, soprattutto ove in famiglia siano già presenti familiari affetti da questa malattia autoimmune che, come già evidenziato, presenta una predisposizione genetica.

In alcuni casi tali sintomi possono manifestarsi sin dall’introduzione di glutine nella dieta, nel periodo compreso tra il settimo e il ventiquattresimo mese di vita del bambino. Nel caso si abbia il dubbio che il proprio figlio possa essere affetto da celiachia, è bene non eliminare il glutine dalla dieta del piccolo sino a quando non si avrà consultato il pediatra e saranno stati fatti esami specifici per confermare la presenza della stessa.

Iter diagnostico della celiachia nei bambini

Nel momento in cui siano stati evidenziati sintomi riconducibili alla celiachia, la pediatra potrà procedere ad una prima valutazione prescrivendo le analisi del sangue che andranno a valutare la ricerca di:

  • Anticorpi anti-gliadina (AGA)
  • Anticorpi anti-endomisio (EmA IgA)
  • Anticorpi anti-transglutaminasi (anti-tTg IgA)

Ove presenti verrà successivamente prescritta una visita di controllo dal gastroenterologo che, se necessario, richiederà la valutazione del profilo genetico del bambino, ovvero compatibile con la presenza dei geni HLA-DQ2 e/o HLA-DQ8. Tutti gli esami dovranno essere fatti in regime di dieta libera, ovvero nella quale viene assunto glutine; lo stesso potrà essere eliminato dalla dieta soltanto dopo la conferma da parte del gastroenterologo della presenza di tale patologia. Eseguire infatti l’iter diagnostico con una dieta priva di glutine, potrà portare ad avere falsi negativi negli esami effettuati.

Le nuove linee guida del protocollo di Espghan per la diagnosi di celiachia in età pediatrica ed adolescenziale, in presenza di un quadro clinico con malassorbimento e sintomi correlati evidenti all’assunzione di glutine, anticorpi positivi e superiori di oltre 10 volte la soglia minima, nonché la presenza di profilo genetico compatibile, non necessitano più di biopsia duodenale. Nel caso in cui invece ci siano valori border line, o sintomatologia pressoché assente, è ancora richiesta conferma tramite biopsia.

È bene evidenziare che, nel caso in cui venga confermata la presenza del morbo celiaco nel bambino, lo stesso seguendo una dieta priva di glutine, vedrà sparire tutti i sintomi precedentemente citati, tornando a stare bene.

1 Comment

  1. […] celiachia è un’intolleranza ad una proteina che si trova in alcuni cereali che viene chiamata glutine. […]

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